La Goletta Verde a Scario a caccia di plastica in mare

Redazione

Un innovativo drone si alza in volo per monitorare i rifiuti flottanti. Per Legambiente «conoscere la tipologia dei rifiuti flottanti, anche grazie alle nuove tecnologie, è il primo passo» per individuare le cause dell’inquinamento da immondizia delle nostre acque. In Campania su 29 spiagge monitorate, è venuta fuori una media di 647 rifiuti ogni 100 metri lineari di arenile. A farla da padrona è la plastica con l’83% del totale, un po’ più della media nazionale pari all’81%.

Il controllo e la raccolta di plastiche in mare vengono fatti con un drone e un robot marino. E non è un caso che il progetto si chiami “Litter Hunter”, per la prima volta bordo della Goletta Verde al largo di Scario, per una sperimentazione nel campo dei rifiuti galleggianti. L’imbarcazione ambientalista di Legambiente navigherà fino a domani le acque della Campania, dodicesima Regione del tour in difesa delle coste italiane.

Quella delle plastiche in mare è una delle due più gravi emergenze ambientali globali insieme ai cambiamenti climatici, poiché mette a rischio la biodiversità marina e la salute dell’uomo. E’ per questo che Legambiente chiede l’apertura del mercato dei materiali di seconda vita, per evitare che gran parte dello scarto finisca in mare. Per lo più si tratta di rifiuti spiaggiati e gettati consapevolmente o arrivati da chissà dove attraverso i fiumi. Nei casi peggiori, provengono direttamente dagli scarichi non depurati, dall’abitudine di utilizzare i wc come una pattumiera e- soprattutto- dalla loro cattiva gestione.

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