Processo Fonderie Pisano: ammesse nuove parti civili, si torna in udienza il 15 maggio

Redazione

Guido, Roberto, Ciro ed Ugo Pisano dovranno attendere ancora per sapere se possono accedere al rito alternativo oppure dovranno subire un processo ordinario nella vicenda giudiziaria che li accusa di inquinamento ambientale. I vertici delle Fonderie Pisano sono tornati in aula oggi, davanti al gup Maria Zambrano, per l’udienza che avrebbe dovuto decidere del loro destino processuale. Insieme ai Pisano c’erano anche i legali del Comitato Salute e Vita e delle varie parti civili costituite e già ammesse.

Tutto ruota attorno al rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale alle Fonderie, risalente al 2012, che in realtà non poteva essere concessa. L’accusa sostiene che dietro quel provvedimento vi sia una catena di omissioni o di interpretazioni errate di dati e norme. Intanto, tra le

parti civili da oggi sono incluse anche le 45 persone fisiche che il Codacons aveva già proposto nell’udienza precedente. Invece, è stato ritenuto inammissibile il rito abbreviato condizionato per i Pisano, cui si sono opposte parti civili e pm. Il gup, tuttavia, ha lasciato uno spiraglio: nel caso in cui la difesa guidata dall’avvocato Guglielmo Scarlato riesca a depositare gli atti delle consulenze entro il 15 maggio, la richiesta di rito abbreviato potrà essere presa in considerazione.

In quella stessa data, d’altronde, sarà giudicato con il rito alternativo Antonio Setaro, il dirigente del settore protezione civile del dipartimento Ambiente della Regione Campania. A lui viene contestato il provvedimento di rilascio dell’Aia che, secondo l’accusa, i Pisano non avrebbero potuto ottenere. Al rito abbreviato, dunque, potrebbero accedere anche i Pisano ed il tecnico i parte Luca Fossati, che redasse la perizia sulla base della quale fu rilasciata l’autorizzazione.

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