Gli agenti della Squadra Mobile di Salerno hanno eseguito dieci misure cautelari nell'ambito di un'inchiesta (29 gli indagati totali) coordinata dalla Procura della Repubblica, guidata dal procuratore capo Giuseppe Borrelli. Tra i destinatari delle misure cautelari c'è anche Giovanni Savastano (detto Nino) consigliere regionale ed ex assessore alle Politiche Sociali del Comune di Salerno.
Gli indagati sono accusati a vario titolo di turbata libertà degli incanti, induzione indebita, associazione per delinquere ed un caso di corruzione elettorale.
C'è anche il sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli tra i 29 indagati nell'inchiesta coordinata dalla Procura di Salerno. Il primo cittadino, che è stato riconfermato alla guida della città lunedì scorso con il 57% (era sostenuto da una coalizione civica di centrosinistra), risulta indagato per fatti risalenti alla precedente Amministrazione.
«In relazione all'indagine in corso, esprimiamo piena fiducia nell'azione della Magistratura. Attendiamo sereni gli esiti dell'inchiesta, che ci auguriamo facciano rapidamente piena luce sui fatti contestati». Lo afferma in una nota il sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli in merito all'inchiesta che lo vede indagato insieme ad altre 28 persone. I fatti contestati dalla Procura di Salerno sono legati ad attività effettuate dalla precedente Amministrazione.
Napoli, infatti, dopo aver guidato la città di Salerno negli ultimi cinque anni, è stato riconfermato sindaco lunedì scorso, ottenendo il 57% delle preferenze. Sostenuto dal governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ha guidato una coalizione civica di centrosinistra. Con lui risultano coinvolti anche un dirigente del Comune e un ex presidente di una società partecipata dell'Ente.
Nell'ambito dell'inchiesta sono state emesse dieci misure cautelari (uno in carcere, 2 ai domiciliari e 7 divieti di dimora), una delle quali ha colpito l'ex assessore e attuale consigliere regionale della Campania, Giovanni (Nino) Savastano.