La vicenda giudiziaria delle Fonderie Pisano, da anni al centro di polemiche e processi, sia penali sia amministrativi, per l’impatto inquinante che avrebbe sull’ambiente e sulla salute dei cittadini, è alle battute finali. Davanti al Tar di Salerno, c’è stata una lunga discussione di tutte le parti in causa, a segnare l’ultima udienza. Ora la parola tocca ai magistrati amministrativi, chiamati a decidere e contemperare due aspetti: la salvaguardia dell’attività di impresa e dei livelli occupazionali e la tutela di ambiente e salute. L’avvocato dei Pisano, Lorenzo Lentini, ha sottolineato la necessità di far continuare la produzione, rimarcando come la proprietà abbia “fatto tutto quello che la Regione Campania aveva chiesto per dare la tranquillità massima ai lavoratori e a tutto il territorio intorno” e rivendicando gli investimenti – fatti ed in corso – per rendere l’attività, nei limiti dei tempi necessari per poter avere la delocalizzazione, più sicuro e rispettosa possibile di quelli che sono i valori contrapposti dell’ambiente e della salute”. Tesi completamente opposta quella del Comitato Salute e vita, rappresentato da Franco Massimo Lanocita che, invece, ha sostenuto che il nuovo progetto approvato dalla conferenza di servizi, debba essere assoggettato alla Valutazione d’impatto ambientale. Secondo gli attivisti quello che è passato non è il ‘revamping’ richiesto dal decreto dirigenziale del 2016 che, invece, richiedeva un progetto complesso, attualizzato alle migliori tecnologie possibili per l’impatto: peraltro, “volendo delocalizzare, perché spendere soldi in un stabilimento di oltre 50 anni fa?”. La parola, dunque, al collegio giudicante della seconda sezione del tribunale amministrativo regionale di Salerno che, nell’ambito di questo procedimento, nei mesi scorsi, una volta aveva accolto le sospensive richieste contro la chiusura, un’altra volta non aveva concesso la sospensiva avverso una successiva chiusura operata dalla Regione Campania. https://www.youtube.com/watch?v=Wb0PXyb1VFY
Fonderie Pisano, ultima udienza al Tar: ora ai giudici la decisione finale
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