Avanzata la richiesta ufficiale di autonomia differenziata della Campania

Redazione

Nella lettera al premier e al ministro per gli Affari regionali, De Luca, sottolinea che la Regione Campania “considera sacro e inviolabile il principio della unità e della solidarietà nazionale; considera irrinunciabile l’obiettivo del superamento del divario Nord-Sud; accetta pienamente la sfida dell’efficienza e del rigore amministrativo ed è impegnata a combattere ogni realtà di disamministrazione, spreco, incapacità amministrativa, clientela e lamentazione presente in qualche area del Sud”.

Una lettera di due pagine al premier Conte e alla ministra per gli Affari regionali, Erika Stefani, per formalizzare la richiesta di autonomia. È la mossa del governatore De Luca per cercare di sedersi al tavolo della discussione delle autonomie differenziate presentando una propria piattaforma per 8 ambiti di potere ora statali: sicurezza del lavoro, istruzione tecnica e professionale, commercio con l’estero, ricerca e innovazione, governo del territorio, ambiente, infrastrutture e tutela della salute. La mossa della Campania arriva dopo quella di Liguria, Lazio, Marche, Piemonte, Toscana e Umbria anche se la Regione un anno aveva fatto una richiesta simile a Gentiloni e 40 giorni fa, lo scorso 4 gennaio, a Conte. Tutte senza risposta. Precisazioni necessarie, insiste De Luca, per rispondere proprio alla ministra Stefani secondo cui «la Campania non avrebbe inviato alcuna richiesta e che la prima, risalente al febbraio 2018, fosse priva dell’indicazione delle materie da regionalizzare». «Le competenze non vanno specificate. Va solo attivato – ha spiegato il governatore – il percorso di confronto fra governo e Regione. Poi, nel merito, si discute nei tavoli tecnici». «Ci presenteremo sulla nostra linea che comprende difesa dell’unità nazionale, parità di condizioni per tutti i cittadini italiani, livelli di prestazioni uguali per tutti, e anche premialità e penalità per quegli amministratori che dimostrano di non essere in grado di amministrare in maniera corretta», chiarisce il governatore che rivendica la revisione delle risorse, a cominciare dai costi standard sulla sanità. Man forte a De Luca arriva dalla Calabria: «La negoziazione – attacca il Governatore Oliverodeve essere complessiva, non soltanto sul credito che le Regioni possono avanzare, ma anche sul debito maturato a causa degli investimenti fatti nelle regioni che oggi vogliono l’autonomia: l’alta velocità nella sola Emilia è costata circa 5 miliardi di euro mentre in Calabria non è stato fatto neanche un metro di alta velocità». Intanto l’esecutivo sul percorso dell’autonomia differenziata è diviso tra il pressing leghista e gli allarmi grillini. «Sul tema delle autonomie il Parlamento deve avere un ruolo centrale e non marginale. Non si può andare avanti senza interpellare le Camere fino in fondo», puntualizza il presidente della Camera Roberto Fico mentre la ministra Stefani parla di «allarmismo infondato». https://www.youtube.com/watch?v=-Lg82idFvyc

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