Il progetto di adeguamento delle Fonderie Pisano, presentato e illustrato nel corso della Conferenza dei servizi, convince. La procedura è ancora aperta ma la proprietà punta sull’abbattimento dei fattori inquinanti e sull’applicazione delle migliori tecnologie per la salvaguardia della salute e, per farlo, avrà 90 giorni di tempo dalla chiusura del tavolo. Le criticità riscontrate non sono del tutto superate, il tavolo di tecnici ha acquisito la documentazione e, probabilmente, dovrà trasferirla all’ufficio Via. L’opificio è ubicato in zona Sic ( siti d’importanza comunitaria) e la normativa prevede l’acquisizione di altri strumenti quali la VIA. In ogni caso le Fonderie saranno costantemente monitorate e, allo scadere del termine ultimo, dovranno aver abbattuto il 50% delle emissioni. La partita delle Fonderie si sta ancora giocando su più fronti: quello della giustizia penale, che vede a processo tre dirigenti e cinque impiegati Arpac – l’udienza è fissata il prossimo 12 dicembre – e quello che vede le Fonderie Pisano chiedere la l’ annullamento del provvedimento della Regione che ne sospendeva l’attività per 45 giorni per difformità legate all’Aia – l’udienza è prevista il 21 novembre- Occorre ricordare che l’opificio di via Dei Greci ha ripreso le attività perché il Tar ha sospeso il provvedimento di chiusura in attesa del verdetto collegiale. In questo contesto s’inseriscono il comitato Salute e Vita e, da ieri, anche il Comune di Pellezzano che si sono costituite in giudizio. Il caso delle Fonderie Pisano è approdato anche alla Corte Europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo. A depositare il ricorso di un gruppo di residenti di Salerno e della Valle dell’Irno, il comitato Salute e Vita. Nel documento si denuncia la violazione – da parte dello Stato italiano –degli obblighi di protezione della vita e della salute in relazione all’inquinamento prodotto dalle Fonderie. https://www.youtube.com/watch?v=QTIEglMbjr0
Fonderie Pisano, procedure per l’Aia ancora aperte
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