Comuni ricicloni, crescita lenta nella raccolta differenziata

Redazione

Legambiente premia Tortorella e Baronissi, Salerno sotto il 65%

Tutto ruota attorno agli impianti di compostaggio. Il nodo principale oggi nella gestione dei rifiuti in Campania è questo. Lo ha ribadito Legambiente, che ha presentato i dati regionali sulla raccolta differenziata. Lo sostiene da tempo il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che ritiene questo punto fondamentale nella legge regionale sui rifiuti. Tanto da voler investire 200 milioni di euro per la realizzazione di 15 impianti per la lavorazione dell’umido. Perché l’impianto di compostaggio è l’ultimo passaggio del ciclo per la gestione della frazione organica. Ecco perché è un punto cruciale nella raccolta differenziata che fa registrare una crescita lenta nella nostra regione. Sono 238 in Campania i cosiddetti comuni “ricicloni”, quelli cioè che nel 2017 hanno superato il 65% di raccolta differenziata come previsto dalla legge. Sono solo 11 in più rispetto all’anno precedente. Con una percentuale complessiva del 52,67%, la Campania rimane in ogni caso la migliore regione del Mezzogiorno per la raccolta differenziata. Merito soprattutto degli 86 comuni in provincia di Salerno che hanno raggiunto la soglia del 65%. Cosa che non è riuscita al Comune di Salerno, fermo al 61%, secondo capoluogo di provincia della Campania dopo Benevento (66%). Al terzo posto c’è Caserta col 52%, chiudono Napoli (34%) ed Avellino (31%). Nelle sei categorie che dividono tutti i comuni della Campania per numero di abitanti brillano Tortorella e Baronissi nella provincia di Salerno.

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