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26 statuine stilizzate della Dea Madre sarda, un simbolo pre-cristiano legato al culto dell’acqua, della fertilità e della vita. Ad avvolgerle le onde del mare, che con il loro colore turchese intenso rappresentano la purezza dell’acqua. Ad accoglierle un pannello in ferro arrugginito che rappresenta la corrosione del sistema politico-economico di numerosi Paesi. Si intitola “Donne spezzate XXVI” l’opera dell’artista Stefania Spanedda dedicata al ricordo delle 26 vittime nigeriane sbarcate lo scorso anno nel porto di Salerno, collocata nei giardini di via Scillato, nei pressi del Forte La Carnale. https://www.youtube.com/watch?v=vJouJxj7TQY