A distanza di quasi due anni dalla tragedia all’hotel Rigopiano di Farindola, la Procura di Pescara ha chiuso le indagini su quella drammatica valanga che, il 18 gennaio 2017, travolse l’albergo procurando la morte di 29 persone fra ospiti e personale. Tra le vittime anche un giovane salernitano originario di Valva: Stefano Feniello, 28 anni, che era andato in quell’hotel per trascorrere il suo compleanno insieme alla sua fidanzata, Francesca Bronzi, che invece è sopravvissuta. I carabinieri forestali del Comando provinciale di Pescara, stanno notificando l’avviso di chiusura delle indagini a 25 indagati: 24 persone e una società. Per tutti i reati ipotizzati e a vario titolo vanno dal crollo di costruzioni o altri disastri colposi, all’omicidio e lesioni colpose, all’abuso d’ufficio e al falso ideologico. Sono state stralciate alcune posizioni per le quali la Procura chiederà l’archiviazione. Si tratta degli ex Governatori della Regione che si sono succeduti dal 2007 al 2017 (Ottaviano Del Turco, Giovanni Chiodi e Luciano D’Alfonso), degli ex Assessori regionali con delega alla Protezione Civile ma anche di alcuni altri fra dirigenti e funzionari pubblici. Nei capi d’imputazione che riguardano dirigenti e politici del Comune: si legge che il Piano Emergenze del Comune era “totalmente silente in punto di pericolo di valanghe“. Se il Comune avesse adottato un nuovo Prg che avesse individuato nella località di Rigopiano un sito esposto a forte pericolo di valanghe, “non sarebbe stato possibile rilasciare i permessi edilizi con conseguente impossibilità edificatoria”.
Tragedia al Rigopiano, 25 indagati: tra le vittime il salernitano Stefano Feniello
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