Nel calcio si può anche perdere ma non senza giocare. La sconfitta di ieri è figlia di un malessere che ha radici profonde e su cui la società deve intervenire. Hanno fatto bene i tifosi ad incoraggiare sempre e comunque la squadra per tutti i 90 minuti ma a chiedere poi un confronto sotto la Curva Sud perché in campo deve andare gente che lotta. Non è un problema di modulo e interpreti, almeno non è solo quello. E’ un problema molto più importante e che deve essere assolutamente risolto per non trasformare la stagione delle ambizioni in quella degli incubi. Già perché c’è il rischio di farsi risucchiare dal vortice di negatività. Lotito e Mezzaroma hanno fatto bene a tenere a rapporto la squadra a fine partita perché lo spettacolo indegno andato in scena ieri all’Arechi va spiegato, capito e soprattutto evitato in futuro. Il Brescia ha preso a pallonate la Salernitana. Anzi è stata la Salernitana ha scegliere di farsi colpire dagli avversari. Masochista e folle al tempo stesso in una serataccia che ha esaltato Alfredo Donnarumma il simbolo dei fallimenti tecnici degli ultimi 3 anni con gli allenatori che lo vedevano più come un problema che una risorsa. Carpi è già una gara decisiva. La società è pronta ad intervenire se non dovessero arrivare i risultati. Si può anche perdere ma non senza giocare, senza grinta senza mordente. La Salernitana ieri crollava sistematicamente davanti ad ogni affondo degli avversari. Un atteggiamento remissivo che se non ridimensiona ambizioni e prospettive alimenta i dubbi sul percorso tecnico tattico che si sta portando avanti da mesi e sulle scelte non convincenti di un allenatore finito anche egli nel mirino della critica avendo esaurito il bonus di credibilità legato al suo curriculum. Da Carpi passa anche il futuro di Colantuono. https://www.youtube.com/watch?v=s9goYa48gJ8
«Noi vogliamo gente che lotta» Salernitana a rapporto dai tifosi
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