Il Comune di Salerno ha tutta l’intenzione di presenziare alla conferenza dei servizi convocata per il prossimo 10 ottobre sul caso dell’Autorizzazione Integrata Ambientale richiesta dalle Fonderie Pisano. Ma a quel tavolo vuole sedersi con tutte le carte necessarie ad esprimere una valutazione fondata sul da farsi. Ieri pomeriggio, a 48 ore da duro faccia a faccia con gli attivisti del Comitato Salute e Vita, il sindaco Enzo Napoli ha protocollato la lettera con cui chiede all’Asl, all’Arpac e al settore Ambiente e rifiuti della Regione Campania di fargli capire come stanno effettivamente le cose. In altri termini, il primo cittadino di Salerno ha bisogno dei quei supporti tecnico-giuridici che aveva già citato dopo il burrascoso incontro con gli attivisti del Comitato: senza riscontri oggettivi sulla pericolosità potenziale delle Fonderie e sull’inquinamento documentato dell’area di Fratte e zone limitrofe, il sindaco non può adottare nessuno dei provvedimenti di cui dispone per legge. Detto altrimenti, senza prove dell’inquinamento e della sua pericolosità la fabbrica non si può chiudere per ordinanza sindacale. All’Arpac, all’Asl e alla Regione viene domandato di produrre documentazione utile a ricavare l’eventuale nocumento alla salute delle attività di fonderia, ma anche l’installazione di apparecchiature e centraline per verificare la presenza e l’impatto delle emissioni in atmosfera e delle polveri provenienti dalle Pisano. Senza contare che per dimostrare una possibile correlazione con alcune patologie, serve uno studio epidemiologico più vasto di quello fatto dalla Spes e dall’istituto zooprofilattico, tra l’altro in attesa di validazione da parte dell’istituto superiore di sanità.
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