Medico indagato per omicidio volontario, si temono altri casi

Redazione

«Che Dio te ne renda merito» dice un medico al telefono. E’ il 18 gennaio 2018 e pochi minuti prima in un appartamento di Battipaglia un 28enne, gravemente malato, è appena passato ad altra vita. A provocare la sua morte con una dose di midazolam un medico, ora indagato per omicidio volontario. Il professionista fa visita al ragazzo dopo la chiamata dei padre che chiede un intervento per sedare il figlio. In quel momento i carabinieri stanno ascoltando le conversazioni dei medici del distretto sanitario 64 di Eboli. «E’ proprio in uno stato di delirio terminale, bisogna solo addormentarlo definitivamente» suggerisce il medico indagato ad un collega che si rifiuta di farlo. E’ solo dopo il decesso che riprendono le conversazioni telefoniche tra i due. «Non so come fai, guarda» commenta il collega dopo aver saputo della morte del ragazzo. «Non è facile» risponde il professionista accusato di omicidio. Il timore della Procura di Salerno è che il caso del 28enne di Battipaglia potrebbe non essere l’unico. I carabinieri del Nas, coordinati dal sostituto procuratore Elena Guarino, hanno accertato che dalla sede del distretto ebolitano scomparivano regolarmente medicinali ad effetto stupefacente. Oltre al professionista accusato di omicidio, finito ai domiciliari, gli indagati sono 11, tra medici ed infermieri, tutti in servizio presso il distretto dell’Asl. https://www.youtube.com/watch?v=rBQfU1SKsoE

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