Truffa da 1,5 milioni di euro per lavori mai eseguiti nella Certosa di Padula

Redazione

Sono tre le persone denunciate per la presunta truffa allo Stato su lavori alla Certosa di Padula. Fra loro un dirigente del Comune, un architetto del Vallo di Diano ed il titolare di un’impresa edile di Padula. Sono accusati, in concorso, di truffa ai danni dello Stato al fine di conseguire illecitamente erogazioni pubbliche e di falsità ideologica e materiale commessa da incaricati di pubblico servizio. Le opere da realizzare- ed a quanto pare mai eseguite- riguardavano l’efficientamento energetico e valevano 1,5 milioni di euro. La truffa è stata scoperta dai carabinieri della compagna di Sala Consilina, che hanno approfondito quei lavori edili – mai eseguiti – nella Certosa di San Lorenzo in Padula, importante complesso monastico patrimonio dell’Unesco. Va detto che le opere in questione dovevano farsi nella sede del municipio di Padula, nell’ex convento di Sant’Agostino, che è adiacente alla porzione di Certosa che ricade nella disponibilità del ministero per i Beni Culturali. Secondo la Procura di Lagonegro, che coordina l’inchiesta, l’appalto risale a tre anni fa e prevedeva nuovi impianti energetici sia per la parte comunale della Certosa che per il palazzo storico che ospita il municipio di Padula. Da appurare se i lavori non siano stati eseguiti in toto oppure se solo parzialmente ultimati. Sono attese adesso le controdeduzioni delle difese degli indagati, che potrebbero anche scegliere di spiegare la loro versione dei fatti direttamente ai magistrati.

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