Secondo quanto riportato nell’edizione odierna del quotidiano Le Cronache, il commissario dell’Asl di Salerno, Mario Iervolino, ha intenzione di convocare per mercoledì prossimo le famiglie rappresentate dalle associazioni che si occupano di autismo per parlare, insieme al Comune e alle scuole attorno ad uno stesso tavolo, della continuità assistenziale che ancora manca. Si tratta di dare attuazione alla legge che prevede il percorso integrato Casa-Scuola-Centri specializzati. In pratica, in provincia di Salerno, adesso funziona così: dopo la diagnosi fatta dall’Asl, il bimbo affetto da sindrome delle spettro autistico viene indirizzato alle strutture specializzate, spesso convenzionate. Qui inizia la trafila che può includere il Comune, con un sistema di voucher da spendere presso i centri inclusi in una lista. A scuola, poi, il bimbo autistico spesso è seguito da un insegnante di sostegno diverso ogni anno, precario e magari senza qualificazione mirata per quella patologia. Un sistema di monadi, cioè di elementi distinti che non comunicano tra loro, quando per legge è invece essenziale che tutti questi attori dialoghino tra loro. Ci proverà l’Asl a metterli a sistema, per far sì che azienda sanitaria, Comune e scuole creino una rete nella quale le famiglie dei bimbi autistici non si sentano abbandonate a se stesse.
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