Aeroporto Costa d’Amalfi: sindacati si ribellano alle strumentalizzazioni politiche

Redazione

I sindacati non ci stanno al gioco al massacro sulla pelle dei lavoratori dell’aeroporto Salerno Costa d’Amalfi e rispediscono al mittente le accuse indirette contenute nelle dichiarazioni di alcuni esponenti politici regionali che, per criticare la gestione dello scalo, hanno di fatto tirato in ballo chi ci lavora. Strumentalizzazioni- scrivono- che offendono i lavoratori e ledono gli interessi del territorio. E così Cgil, Cisl e Uil entrano nel merito sottolineano come per ridurre i costi di gestione al minimo sono state attuate iniziative che hanno coinvolto i lavoratori, con l’applicazione dei contratti di solidarietà e lo svolgimento di attività multifunzionali. Secondo le parti sociali è fasulla la notizia dell’aumento dei costi di gestione, poiché le perdite di esercizio dichiarate nell’ultimo trienni si sono ridotte dal milione e ottocentomila euro del 2015 al milione e 200mila del 2017. Dati che la stessa società di gestione dell’aeroporto aveva comunicato non più tardi di un paio di giorni fa. Inoltre, i sindacati ricordano che nel 2000 è stata presentata l’istanza per l’affidamento della gestione totale ventennale e che il ministero delle Finanza dopo 18 anni non ha ancora dato una risposta definitiva. Un atto che le organizzazioni sindacali definiscono scellerato e che è tra le cause principali che hanno determinato lo sperpero di denaro pubblico. La società aeroportuale ha proposto anche un ricorso al Tar, lo scorso anno, per l’incomprensibile ritardo nel rilascio della concessione definitiva lamentando i danni provocati al territorio, alla collettività, alla Regione, alla provincia ed ai Comuni. Il comportamento del ministero- per Cgil, Cisl e Uil- è tipico, da palude burocratica all’italiana, come nei casi analoghi di Albenga e Parma, città che hanno ottenuto la concessione solo dopo estenuanti battaglie giudiziarie. I sindacati ricordano che il piano industriale per la rete aeroportuale campana è stato approvato da Regione, Gesac e Costa d’Amalfi includendo opere di consolidamento e ampliamento della pista da ultimare entro il 2022, per 135 milioni di investimento. Nel frattempo, aumentano i voli privati e le contestazioni non fanno che penalizzare lo sviluppo dello scalo per l’economia locale.

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