Vigili del Fuoco chiedono più attenzioni e tutele

Redazione

I sindacati pongono l’attenzione anche sulla carenza di organico

Il tanto atteso incontro c’è stato ma non ha prodotto i risultati sperati. I Vigili del Fuoco restano sul piede di guerra dopo aver esposto le proprie ragioni al Ministero per la semplificazione e la pubblica amministrazione. Da anni chiedono maggiore attenzione e tutela per chi, come loro, quotidianamente rischia la vita prestando soccorso in vari ambiti. “Sono bravi a chiamarci eroi per poi trattarci come lavoratori di serie B” denuncia l’Unione sindacale di base dei caschi rossi. L’incontro a Roma non è servito a trovare un punto di intesa sul contratto che manca dal 2009. L’esponente dell’Usb dei Vigili del Fuoco ha illustrato vari aspetti che potrebbero essere sintetizzati in quattro punti. Aumenti salariali adeguati al costo della vita, pensioni di anzianità che tengano conto del lavoro usurante. E poi un’assicurazione per gli incidenti sul lavoro e mai più precari travestiti da volontari. Quest’ultimo aspetto è particolarmente sentito considerata la perdurante carenza di organico. I parametri europei parlano di 1 vigile del fuoco ogni mille abitanti. In Italia invece l’attuale proporzione è di 1 vigilie del fuoco ogni oltre 15mila abitanti. Il nuovo contratto è chiesto a gran voce dai Vigili del Fuoco in una categoria che ha vissuto una fase di riordino importante con lo stravolgimento del sistema del soccorso tecnico urgente. “È impensabile che i fondi destinati alla base dei lavoratori non coprano neanche il 40% dell’inflazione programmata – dice l’Usb. Noi Vigili del Fuoco siamo in lotta contro un contratto ingiusto e punitivo che ci offende come persone e come professionisti del soccorso”.

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