Inchiesta rifiuti; Roberto De Luca: «fiducia nei magistrati»

Redazione

Nunzio Perrella, un ex camorrista ed ex collaboratore di giustizia, che negli anni Novanta diede un forte contributo a indagini sul traffico di rifiuti, fingendosi imprenditore (“signor Varotto”) e accompagnato da un reporter con una telecamera nascosta ha contattato una serie di esponenti politici proponendo tangenti in cambio di appalti. Ora sono tutti chiamati in causa dai video del quotidiano online Fanpage che ha dato il via a questo filone di inchiesta sul quale è al lavoro un pool di magistrati della Dda partenopea e della sezione reati contro la pubblica amministrazione. Gli inquirenti della procura di Napoli lavorano sul filone dell’inchiesta che ha coinvolto il consigliere regionale Luciano Passariello, in relazione a un appalto della Sma, società in house della Regione Campania per la tutela dell’ambiente. Nei sette video di Fanpage, per 900 ore di immagini, si vedrebbe anche un ‘pizzino’ con le cifre da pagare a politici e dirigenti della società Sma, il cui amministratore Lorenzo Di Domenico- che si vede a colloquio con Perella-Varotto- è stato rimosso oggi dal socio unico Regione Campania, nonostante abbia detto che le sequenze siano «state montate ad arte». Tra i politici avvicinati c’è anche Roberto De Luca, tramite un commercialista amico, Francesco Colletta. Durante un primo incontro con Colletta, Perella alias Varotto si disse interessato a un appalto per lo smaltimento delle ecoballe; poi il contatto con Roberto De Luca ed a seguire un terzo ed ultimo incontro dove si citerebbe una percentuale sull’affare. In una nota, Roberto De Luca esprime «la piena fiducia nel lavoro della magistratura e, insieme, la mia assoluta tranquillità. Sono il più interessato allo sviluppo rapido e a 360 gradi dell’azione giudiziaria»- dice l’assessore al bilancio del Comune di Salerno. «Non intendo, fra l’altro, essere confuso con altre persone coinvolte, a qualunque titolo, in questa vicenda. Dunque, prosegua l’accertamento dei fatti, senza guardare in faccia a nessuno, e venga chiarito ogni aspetto della vicenda. Non aggiungo altro – sottolinea ancora Roberto De Luca- per un elementare e doveroso rispetto per il lavoro che sta svolgendo l’Autorità giudiziaria. Sono certo che tutto sarà chiarito, rispetto a questioni con le quali non c’entro assolutamente nulla, e che sono, fra l’altro, sotto il controllo dell’Autorità Anticorruzione, a tutela delle esigenze di trasparenza e correttezza. Mi auguro ora – conclude – che si ponga termine ad attacchi politici e personali strumentali, violenti e al di fuori, spesso, di ogni regola di semplice civiltà». Stessa linea seguita dal suo legale, l’avvocato Andrea Castaldo: «per un doveroso rispetto del lavoro degli organi inquirenti non è possibile fornire ulteriori informazioni. Le indagini in corso – spiega il legale – consentiranno di chiarire in tempi rapidi l’assoluta estraneità del mio assistito ai fatti contestati e derivanti da una peraltro ambigua e provocatoria attività di interferenza illecita nella sua vita privata e professionale».

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