Altri indagati prosciolti dall’accusa, perché il fatto non sussiste. Si sgonfia il caso assenteismo al Ruggi, ipotizzato dall’inchiesta Just in Time della Procura di Salerno, condotta dagli uomini della Guardia di Finanza. Ieri il gup Piero Indinnimeo ha archiviato le posizioni di altri 33 dipendenti dell’azienda ospedaliera Ruggi d’Aragona, accusati di aver violato la legge Brunetta sull’errato utilizzo del badge per registrare la presenza sul luogo di lavoro. Come già disposto due settimane fa, il comportamento degli indagati è sanzionabile sotto il profilo disciplinare ma non è passibile sotto il profilo penale, perché non presenta gli estremi della truffa aggravata. Per il giudice non è stato provato che i dipendenti il cui badge era timbrato da altri colleghi non fossero effettivamente al lavoro, in servizio in quel momento e nelle ore successive. Anzi, nei reparti, le mansioni sarebbero state svolte senza disservizi o mancanze. I dipendenti, insomma, pur non timbrando personalmente, non si sarebbero mai allontanati. Il reato contestato, dunque, si risolve con una semplice falsa attestazione della presenza in servizio attraverso «un’alterazione dei sistemi di rilevamento delle presenze». https://www.youtube.com/watch?v=ivZsmN4gFrs
Assenteismo al Ruggi, prosciolti 33 indagati
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