26, come in mare così in terra

Redazione

Grazie ai settecento spettatori che hanno riempito il teatro Augusteo di Salerno per lo spettacolo di beneficenza di teatro civile in memoria delle 26 ragazze nigeriane arrivate morte il 5 novembre scorso

Diventerà un libro l’opera collettiva di teatro civile “26, come in mare così in terra” ideata, scritta ed interpretata dai giornalisti salernitani. Ad annunciarlo, il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli, ed il sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli che ha paragonato l’oratorio laico dedicato alle 26 ragazze nigeriane giunte cadaveri nel porto di Salerno lo scorso 5 novembre, all’“Antologia di Spoon River” di Edgar Lee Masters. Un lavoro corale ed appassionato – che ha permesso di raccogliere 4.975 euro a sostegno dello Sportello di Ascolto -Centro Antiviolenza di Genere dell’Azienda Ospedaliera Universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona – cui si sono prestati 55 giornalisti del territorio (coadiuvati da 12 danzatori e 6 musicisti) che per una sera hanno dismesso le vesti da cronista per indossare quelle delle anime delle giovanissime migranti, simbolo dell’olocausto del Mediterraneo e – insieme – della generosità e dell’accoglienza della comunità salernitana. Se la vita è fatta di incontri, occasioni, emozioni e sfide che cambiano, migliorano, fortificano e stimolano “26” è stato – per i giornalisti salernitani – tutto questo: l’incontro doloroso con le storie spezzate di 26 ragazze ed i loro sogni annegati ha offerto l’occasione di raccontarli e fare – al contempo – qualcosa di utile, buono, addirittura nobile, usando gli strumenti del mestiere (la penna e la voce), insieme, davanti ad un pubblico, dalle tavole di un palcoscenico in una data simbolica come l’8 marzo. https://www.youtube.com/watch?v=fhRnhfaRY4Y

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