La notizia dell’apertura di un altro fascicolo di indagine sull’omicidio Vassallo ha riacceso la speranza di chi vuol vedere in galera i suoi assassini. Tornano a sperare, i familiari di Angelo Vassallo. E lo fanno nella convinzione che, prima o poi, la verità verrà fuori. Parlano con compostezza, almeno il figlio Antonio e la moglie Angelina, che dal primo giorno di angoscia- ormai otto anni fa- hanno sempre mantenuto un profilo basso, a mezza voce, non hanno mai urlato la loro rabbia. Certo hanno protestato, come nel caso delle ultime elezioni politiche quando Antonio Vassallo chiese la rimozione del nome del padre dalle sedi dei circolo Pd intitolati alla sua memoria; ma dopo tanto tempo è pure fisiologico che amarezza e delusione prendano il sopravvento. Ora che pare esserci una nuova inchiesta- dopo quella archiviata con un nulla di fatto qualche mese fa- si torna a sperare. Come spera il fratello di Vassallo, Dario, il quale ha scelto la strada diversa della testimonianza civile, della trasposizione letteraria, della rappresentazione scenica del dramma del sindaco pescatore, divenuto il simbolo anche di una Fondazione che porta il nome di Vassallo. Modi diversi di affrontare il dolore e di ricercare la verità, anche se la sete di giustizia è comune. Ieri vi abbiamo raccontato come sia la droga- ancora una volta- la pista principale per dare volto e movente all’assassino o agli assassini di Angelo Vassallo. E non ci attardiamo nell’elenco di anomali, incongruenze e forse errori che potrebbero essere stati commessi in questi otto anni. Se è vero che il sindaco di Pollica Acciaroli era venuto a conoscenza di qualcosa che non avrebbe dovuto scoprire né sapere e che questo sia stato il fattore determinante per la sua eliminazione, si lavori fino in fondo per capire di cosa stiamo parlando. Se c’entra la droga, si capisca oltre la rete di spaccio, oltre gli affari ed oltre i personaggi di bassa-media caratura che sarebbero coinvolti cosa possa celarsi magari nel consumo di sostanze stupefacenti nel Cilento, e da parte di chi. E già che ci siamo, chiariamo una volta e per tutte se la camorra e le ventilate connivenze con certa impresa e certa politica c’entrano o meno. Perché la ricerca degli assassini di Angelo Vassallo non ha bisogno di polemica, retorica e vittimismo.
La nuova indagine su Vassallo riaccende la speranza
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