Vicenda Ecoambiente: si tenta mediazione politica per scongiurare blocco impianti

Redazione

Se l’impianto per il trattamento dei rifiuti nella zona industriale di Battipaglia funziona a singhiozzo non è soltanto per lo stato di agitazione degli 86 lavoratori, colti di sorpresa dalla decisione della Provincia di liquidare la società Ecoambiente. Se l’impianto viaggia a scartamento ridotto il problema sta nell’impossibilità di liberare in tempi rapidi i piazzali dello Stir dai rifiuti trattati ed imballati. E la spiegazione è facile: non c’è ancora una ditta incaricata del servizio di ritiro e trasferimento nel termovalorizzatore di Acerra. Non c’è perché le tre gare bandite finora per l’affidamento dell’appalto sono andate deserte. Ma perché? Anche su questo i sindacati- in testa la Cgil- hanno provato a dare una risposta, segnalandola alle autorità competenti: l’ipotesi è che le imprese facciano cartello, si accordino per mandare deserte le gare e far lievitare, in questo modo, il prezzo per il ritiro ed il trasferimento delle ecoballe in urgenza, approfittando magari delle tensioni generate da una possibile emergenza rifiuti. Insomma, sarebbe ciò che si sta verificando in questi giorni convulsi, in cui è esploso il caso dei debiti di Ecoambiente, si è pensato di mettere in liquidazione la società, ci si è accorti che la stragrande maggioranza dei Comuni salernitani è morosa, che non sempre i debiti reali corrispondono a quelli riconosciuti e che in qualche caso mancherebbero addirittura le fatture pe farsi pagare. Distorsioni che durano da oltre sette anni, secondo i sindacati, e che nemmeno il cambio di passo e maggioranza ai vertici della Provincia di Salerno e quindi della partecipata Ecoambiente ha contribuito a risolvere. I risultati negativi sono sotto gli occhi di tutti e si prova a trovare una soluzione politica: ieri c’è stato un faccia a faccia tra il presidente della Provincia Canfora ed il deputato Pd Piero De Luca, ma sindacati e vertici di palazzo S.Agostino avranno altri confronti nelle prossime ore direttamente con la Regione Campania, forse direttamente con il governatore De Luca. L’obiettivo è, da un lato, scongiurare il decreto di pignoramento per 45 milioni nei confronti di Ecoambiente, dall’altro fare pressing sull’A2A che gestisce l’inceneritore di Acerra perché accolga più ecoballe provenienti da Battipaglia. In alternativa c’è, da subito, il trasferimento fuori Regione con i relativi costi ed in prospettiva l’idea di allestire una discarica sicura, per accogliere rifiuto inerte e stabilizzato, capace di durare centinaia di anni senza rischi per la popolazione. https://www.youtube.com/watch?v=CKPjf-XDgCg

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