Eccola la scheda del Rosatellum bis. Ovviamente si tratta di una simulazione della lenzuolata di liste e candidati che potremmo trovarci davanti nella cabina elettorale alle prossime politiche. Il meccanismo di voto è relativamente semplice: c’è un candidato unico per il collegio uninominale e ci sono più candidati (ma in liste corte con quattro nomi al massimo) per la quota proporzionale. Non si potrà fare il voto disgiunto: quindi se si barrano liste o candidati di coalizioni differenti la scheda sarà annullata. I parlamentari saranno eletti con un mix di proporzionale (per il 64%) e di uninominale (36%). C’è la possibilità di formare una coalizione, unica e a livello nazionale con soglia di sbarramento al 3% per le liste singole e del 10% per le coalizioni. Infine le pluricandidature: una possibilità nel collegio uninominale e al massimo 3 nel proporzionale. Già da questa sintesi schematica si può dedurre che il sistema è tarato per tornare ad un duopolio formato da coalizioni contrapposte: un partito o un movimento che corre da solo (tanto per essere chiari) difficilmente potrà centrare l’impresa del premio di maggioranza per poter governare da solo garantendo stabilità. Ma oltre i tecnicismi ed i bizantinismi delle regole del gioco, la partita è già in atto, con molti candidati in pectore ed aspiranti deputati e senatori già in cerca di una collocazione più o meno sicura. Il posto al sole, in Campania come altrove, può essere nel listino ma a molti piace anche il confronto nell’uninominale. E’ certo che i partiti proteggeranno le posizioni di coloro che dovranno costituire lo zoccolo duro in aula, quelli su cui si potrà sempre contare in caso di difficoltà. Ed in quest’ottica nel salernitano- ad esempio- il Pd potrebbe confermare molti degli uscenti, e magari reinserire qualche vecchio notabile da affiancare ad energie più fresche. Al netto dei nomi, è immaginabile che le sinistre premino la militanza di chi ha tirato la carretta in questi mesi di ricostruzione di un’alternativa al Pd- citiamo Articolo 1, Mdp e Rifondazione- mentre i socialisti reciteranno ancora una volta il ruolo di alleati fedeli con uomini propri, sulla falsariga delle ultime regionali. Giochi apertissimi nel Movimento cinquestelle e classe dirigente da rifondare- a parte le eccezioni scontate degli uscenti- nel centrodestra, Forza Italia in particolare. https://www.youtube.com/watch?v=KHbxehdgWpM
Nuova legge elettorale, molto movimento nei partiti per le candidature
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