Ci sono cose che fanno dei giri immensi e poi ritornano, come cantava Venditti. E tra queste, a Salerno, anche due cose molto serie come la vicenda delle Fonderie Pisano e l’inchiesta sull’impianto di compostaggio diventano terreno di scontro e contesa sempre al limite tra l’impegno civile, la denuncia e la strumentalizzazione politica, ovviamente. Il problema è che si tratta di faccende tremendamente importanti per essere liquidate con un comunicato stampa o qualche commento mordo e fuggi. Tant’è che su quelle storie si sono consumati mesi di indagini e talvolta anche processi (vedi le Fonderie Pisano) oppure approfondimenti di polizia giudiziaria e di vigilanza (vedi l’impianto di Compostaggio). Senza, però, che si riuscisse a mettere il classico punto fermo. E così, nelle prossime settimane, il Comune di Salerno dovrà impegnarsi ancor di più a dirimere queste due matasse che sullo sfondo hanno fondamentali argomenti a sostegno della tutela dell’ambiente. Ridotto all’osso, il problema delle Fonderie Pisano è che vanno delocalizzate per il bene di tutti, cittadini residenti ed operai. E’ cosa nota ma per lo spostamento non si fanno passi in avanti. Da ieri si aggiunge alla vasta letteratura sull’impianto di via dei Greci la denuncia fatta dal Codacons al sindaco di Salerno, reo secondo l’associazione dei consumatori di non aver ordinato finora la chiusura della fabbrica che emetterebbe fumi e miasmi irrespirabili e provocherebbe morti sospette. In realtà, è da dimostrare il nesso causale tra la presenza rilevata di polveri sottili e l’attività- peraltro ridotta- delle Fonderie: cioè l’Arpac deve capire se quelle polveri provengano dalle Pisano o meno. Se non si accerta questo, nemmeno si può dire che l’aumento dei tumori sia dovuto alla presenza delle Fonderie. Ma nel frattempo la decisione del Codacons di denunciare il sindaco sortisce l’effetto di riagitare le acque, al punto che il comitato salute e vita si mette a ruota ed annuncia il presidio pacifico del Genio Civile, sede della Regione a Salerno. Il secondo fronte aperto per il Comune è quello del compostaggio: attenzione, anche qui la vicenda ricorre per la delibera dell’Anac ma non è nuova poiché la magistratura già indaga- per tramite della Guardia di Finanza- sulla gestione della Daneco (che lo ha pure costruito) cui l’amministrazione municipale ha già rescisso il contratto. Che i salernitani non facessero bene la differenziata dell’organico, facendo arrivare al biodigestore rifiuti impuri, era cosa nota ai più. Ora l’Autorità anticorruzione fa le sue legittime censure, su cui il sindaco Napoli ha annunciato controdeduzioni. Ma se vi siano state condotte omissive o reati lasciamolo stabilire alle indagini.
Fonderie e Compostaggio: due fronti “ambientali” per Salerno
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