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La PET ha radicalmente modificato l’approccio alla stadiazione e il follow-up dei pazienti affetti dalle più frequenti patologie neoplastiche (polmone, mammella, colon-retto, ovaio, linfoma, melanoma, prostata). Infatti grazie alla PET è possibile definire un quadro clinico e stabilire lo stadio della malattia in modo più preciso, limitando il numero di procedure diagnostiche invasive. Se n’è parlato nel corso di un convegno, svoltosi nell’aula Ferro dell’AOU Ruggi, nell’ambito dei premi “Francesca Mancuso” e “Roberta Migliorati” assegnati, come ogni anno, dall’associazione “Angela Serra per la ricerca sul cancro”. https://www.youtube.com/watch?v=yUHW4gjPsko