Porta Ovest: 31 milioni in sequestri anche per equivalente

Malversazione ai danni dello Stato, indebita percezione di erogazioni con tanto di responsabilità amministrative conseguenti. Per queste ipotesi di reato, su cui stanno indagando gli uomini della Direzione Investigativa Antimafia diretti dal ten.col. Giulio Pini, sono finite nel mirino nove persone e due società, la Tecnis e la SSI, appaltatrice e subappaltatrice del cantiere di Porta Ovest. L’ennesima tegola sulla mega-opera che dovrebbe creare un collegamento in galleria tra il Cernicchiara e lo scalo commerciale di Salerno cade per questioni patrimoniali legate al filone d’inchiesta che ha già portato la Direzione Distrettuale Antimafia a mettere sotto la lente 33 indagati. Il provvedimento di oggi è un decreto di sequestro preventivo anche per equivalente di denaro, rapporti di credito, partecipazioni societarie, beni mobili ed immobili, nonché delle stesse società Tecnis e SSI per un valore complessivo di 31 milioni di euro. A disporlo è stato il Gip del Tribunale di Salerno, concordando con gli esiti delle investigazioni della Dia coordinate dalla Procura. L’appaltatrice Tecnis, tramite il suo procuratore speciale, avrebbe subappaltato i lavori di Porta Ovest alla ditta SSI senza autorizzazione ed in assenza delle qualifiche per eseguire l’opera, determinando un ingiusto vantaggio patrimoniale e quindi un danno alla pubblica amministrazione per 300mila euro. Inoltre, si parla di oltre 30 milioni ricevuti dalla Tecnis con gli stati di avanzamento lavori ma impiegati da diversi procuratori speciali in modo difforme rispetto alle finalità dei fondi europei a favore di Porta Ovest: di qui, la malversazione a danno dello Stato. Nel dettaglio, la sezione operativa della Dia ha sequestrato 66 quote di partecipazione in società edili operanti in tutta Italia, 106 veicoli, 50 unità immobiliari, 26 fondi agricoli, 58 rapporti di credito sottratti alla disponibilità degli indagati. https://www.youtube.com/watch?v=z5EdCyRGUDU