Solo il referto autoptico, il cui contenuto potrà essere chiaro non prima di un mese e mezzo, saprà spiegare come è morta esattamente la donna cinese trovata cadavere il 3 gennaio in un appartamento di Via Caravaggio ad Agropoli. Due le ipotesi che gli inquirenti non possono trascurare: il decesso per soffocamento- dovuto probabilmente al nastro adesivo che le sigillava la bocca- e la morte in seguito a percosse, se si pensa alla profonda ferita riscontrata sul capo della donna. Ovviamente, in entrambi i casi, il quadro può mutare: il soffocamento potrebbe essere stato causato anche da un gioco erotico finito male (la cinese, infatti, si prostituiva); mentre la morte in seguito a percosse conduce ad un’ipotesi più pesante di omicidio. Nulla si può trascurare: lo sanno bene i Carabinieri della Compagnia di Vallo della Lucania, guidati dal capitano Manna ed i magistrati della Procura vallese coordinati dal procuratore Ricci. Al momento c’è la testimonianza del proprietario dell’appartamento che la donna aveva preso in fitto a Natale con l’impegno di lasciarlo libero entro il 3 gennaio. E’ stato lui a rinvenire il cadavere dopo essere entrato in casa perché la donna non rispondeva al citofono e al telefono. Nessun altro, infatti, sembra essere entrato in contatto con la vittima, tanto che i Carabinieri hanno deciso di acquisire le immagini di alcuni sistemi di videosorveglianza presenti in zona e nelle stazioni ferroviarie limitrofe, per tracciare eventuali movimenti o persone sospette. Al setaccio pure i tabulati telefonici e gli altri dispositivi elettronici della donna mentre sono stati avviati contatti con l’ambasciata cinese per carpire più notizie su questa cinquantenne che parlava (a quanto pare) malissimo l’italiano e risultava residente a Terzigno, nel napoletano. https://www.youtube.com/watch?v=w39uTCs-3dk
Cinese trovata morta ad Agropoli: autopsia chiarirà cause decesso. Contatti con ambasciata
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