Fornivano a cittadini stranieri ed utilizzavano false certificazioni che attestavano rapporti di lavoro fittizi con aziende agricole compiacenti. Il tutto per ottenere il rinnovo dei permessi di soggiorno per gli extracomunitari e per consentire ai braccianti italiani di beneficiare di indennità che non gli spettavano. Cinque persone sono finite agli arresti domiciliari per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, contraffazione di documenti per il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno, falso e truffa ai danni dello Stato. Le indagini sono state condotte dal gruppo della Guardia di Finanza di Salerno, su coordinamento del Procuratore capo di Salerno, Corrado Lembo e del procuratore aggiunto Luca Masini. Ai domiciliari sono finiti i tre titolari di aziende agricole dell’agro nocerino sarnese e della piana del Sele che, insieme a due professionisti, attestavano falsamente l’assunzione dei braccianti, traendo in inganno gli uffici preposti a rilasciare il permesso di soggiorno o le indennità di disoccupazione, malattia e maternità. Il giro di documenti fittizi era messo in piedi per intascare dagli interessati cospicue somme di denaro. Agli arresti di oggi si è arrivati incrociando i dati acquisiti presso l’ufficio immigrazione, l’Inps e con le perquisizioni e gli accertamenti bancari a carico degli indagati. Oltre ai cinque arresti, i finanzieri hanno denunciato quattro persone per aver intascato indebitamente indennità previdenziali ed assistenziali e ben 22 extracomunitari a cui è stato irregolarmente rinnovato il permesso di soggiorno. L’operazione di oggi segue i due arresti eseguiti a luglio che avevano portato ai domiciliari il titolare e la segretaria di un centro di assistenza fiscale di Montecorvino Rovella.
Cinque ai domiciliari per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina
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