L’emozione per la nascita di un figlio, il desiderio di gridare la propria felicità a tutto il mondo… sono sentimenti comprensibili, condivisibili e legittimi. Meno comprensibile, meno condivisibile e sicuramente illegittimo è ridurre quella gioia ad una scritta sui muri adiacenti alla sala parto e al reparto di ginecologia ed ostetricia. Un gesto, peraltro imitato da tanti, che si vuole disincentivare anche per sensibilizzare l’utenza alla cura dell’ospedale come bene comune. Per questo è stato collocato, proprio in quegli spazi, un registro in cui dare voce alla propria gioia con un ricordo che non verrà cancellato (o coperto da una nuova mano di pittura), ma custodito nel tempo nell’archivio della direzione medica di presidio. Le dediche più belle e suggestive, inoltre, saranno raccolte nel volume “il libro dei sogni” che sarà pubblicato annualmente.
AOU Ruggi, istituito il “libro dei sogni” per custodire le frasi più belle dei neogenitori (e disincentivare le scritte sui muri della sala parto)
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