Lettera aperta dei 200mila lavoratori stagionali del turismo al premier Gentiloni in vacanza ad Amalfi. «Presidente Gentiloni, abbiamo appreso con piacere che, per la seconda volta consecutiva, ha scelto la nostra Divina Costa per trascorrere la Santa Pasqua. Questo ci fa onore, ma ci dà anche la possibilità di rivendicare con orgoglio il nostro lavoro, svolto con precisione e professionalità». Comincia così la lettera che i lavoratori stagionali del turismo in Costa d’Amalfi hanno scritto al premier in vacanza fino ad oggi in costiera. L’Associazione nazionale lavoratori stagionali vuole far sapere a Gentiloni «che gli operatori a stretto contatto (con lui ndr), sono votati a una vita “stagionale”, legata esclusivamente al periodo lavorativo più intenso. Durante la bella stagione, l’enorme afflusso di turisti sottopone a ritmi intensivi: c’è chi lavora anche più di 12 ore al giorno, senza giorno di riposo. Poi i turisti vanno via, e tutto chiude, non c’è più lavoro, e purtroppo non esiste alternativa alla disoccupazione». Parliamo di circa 200.000 persone, che vivono in realtà che al di fuori della stagione turistica non offrono alternative lavorative. Si parla di professionalità non solo nel settore alberghi e ristorazione, ma anche nel trasporto turistico, nel commercio, nella logistica catering alimentare. Non manovalanza occasionale non qualificata. Eppure, nonostante i frequenti contatti con il precedente governo, non si è voluto tenere conto della richiesta di costituire una diversa ‘disoccupazione’ per la categoria degli stagionali, come già avviene per il settore agricolo. E molte famiglie si sono viste dimezzare nella durata l’assegno. Al premier viene chiesto di ripristinare «una disoccupazione che tenga conto del fatto che la maggior parte dei lavoratori del comparto stagionale sta almeno sei mesi senza lavoro e salvi il settore turistico da un disastro certo».
Lettera aperta dei lavoratori stagionali al premier in vacanza ad Amalfi
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