Il 23 aprile si è celebrata la Giornata Mondiale del libro e del Diritto d’Autore e, come ogni anno, ci sono state molte manifestazioni in tutto il mondo. Patrocinata dall’UNESCO, è un tributo mondiale a libri e autori che incoraggia tutti, ed in particolare i giovani, a scoprire e riscoprire il piacere della lettura. Con questa giornata l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura vuole rendere omaggio al libro come strumento di educazione e confronto, ma anche far riflettere sulla situazione dell’editoria e degli autori. In Italia la Giornata del libro da’ il via a Il Maggio dei Libri, la campagna nazionale del Ministero per i Beni culturali, nata nel 2011, con l’obiettivo di sottolineare il valore sociale della lettura come elemento chiave della crescita personale, culturale e civile. Nel mondo tecnologico in cui viviamo questa giornata vuole far riscoprire il piacere di avere un buon libro tra le mani, di sentire il profumo della sua carta e di ritagliarsi un po’ di sano tempo per la lettura. Ma i numeri sulla lettura in Italia non fanno ben sperare. Oggi in Italia ci sono più di 4 milioni di lettori in meno rispetto al 2010. L’anno scorso erano circa 33 milioni le persone, con più di 6 anni, che non avevano letto nemmeno un libro di carta in un anno(il 57,6%), una percentuale altissima che era stata tristemente raggiunta già nel 2000. I dati Istat parlano chiaro: i non lettori sono soprattutto uomini, il 64,5% rispetto al 51,1% delle donne. Dai 25 ai 74 anni, gli uomini si attestano sul 62-66% e arrivano al 72,9% nella fascia dai 75 anni e più. Le donne non lettrici, invece, superano il 50% solo nella fascia oltre i 65 anni. Tra 11 e 24 anni le non lettrici sono il 38-42% e dai 25 anni la quota inizia a crescere ma si mantiene sotto il 50% fino ai 64 anni. Ma il dato più allarmante è tra i più piccoli dove si è raggiunta una percentuale altissima di non lettori soprattutto nella fascia 6-11 anni come tra gli 11 e i 14 anni e i 15-17. Si legge meno andando avanti con gli anni e spesso a non leggere è chi ha un basso livello di istruzione. Triste primato per il sud e le isole, fatta eccezione per la Sardegna: i non lettori sono il 69,2% con una punta del 73% in Calabria, il +13% rispetto al Centro (55,8%) e il +19% rispetto al Nord (49,7%). Le percentuali più basse sono a Trento (43,7%), in Friuli (44,6%) e Bolzano (46%). Rispetto al 2010 sono in netto aumento anche i non lettori tra chi usa internet tutti i giorni e tra chi si occupa di comunicazione o svolge attività di socializzazione su internet. Sono un grande esempio i genitori e infatti nelle famiglie dove si legge di più le percentuali calano. L’abitudine alla lettura porta i ragazzi a leggere di più e sono i giovani tra gli 11 e i 14 ad essere “forti” lettori di libri, come lo sono i più grandi della fascia 55-74. Dall’indagine effettuata i lettori “forti” cioè quelli che hanno letto almeno un libro al mese, sono solo il 5,7% percentuale bassissima rispetto ai numeri che si registrano nel resto dell’Europa.
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