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Ventitré opere in parte sconosciute, in parte molto note, con il minimo comune denominatore di appartenere alla terra del basso Salernitano, di cui costituiscono un patrimonio. Sono al centro dell’esposizione dialogante al museo archeologico nazionale di Paestum (vernissage domani, ndr), per iniziativa della Soprintendenza di Salerno e della Fondazione “Giovanni Previtali”, presieduta dall’ordinario emerito della cattedra di Cultura artistica meridionale all’università di Lecce, il prof. Francesco Abate.