I primi a scendere sono marito e moglie, ghanesi. Sul viso di lui un sorriso distensivo, tra le sue braccia, nascosto da una coperta, un neonato. La gioia di avercela fatta, l’uomo non riesce a nasconderla. Come lui, molti dei suoi compagni viaggio sbarcati ieri sera al porto di Salerno, al molo 3 Gennaio, scelta resa necessaria dalla profondità del pescaggio della nave della Marina militare spagnola Canarias a bordo della quale hanno viaggiato 526 persone. E’ il 19esimo sbarco per Salerno che «si conferma città dell’accoglienza» ha commentato con soddisfazione il prefetto Salvatore Malfi che fino alla fine ha seguito le operazioni di attracco e di accoglienza degli stranieri. 454 uomini, 53 donne, alcune incinte, e 19 minori, destinati alle 5 province campane. Come da protocollo, a lavoro uomini della Capitaneria, Vigili del Fuoco, medici dell’Asl e volontari della Croce Rossa, personale della Protezione civile, Carabinieri e Polizia. E’ toccato proprio agli uomini della Squadra Mobile, agli ordini dal vice questore Lorena Ciccioti e coordinati dal sostituto procuratore Elena Guarino, dare il primo benvenuto agli arrivati per accertare l’eventuale presenza di scafisti a bordo. Anche in questo caso, come accaduto già in occasione dei due precedenti sbarchi, è stato applicato il nuovo modello di gestione dell’emergenza con l’approdo al molo e l’identificazione presso l’hub della Croce Rossa allestito in via dei Carrari.
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