Sannino e quello sfogo che rischia di trasformarsi in boomerang

Redazione

Doveva essere la partita della svolta si è trasformata nell’ennesima occasione sprecata per dare un senso al campionato che resta di sofferenza e trepidazione. ‘La prossima sarà una stagione tranquilla’. Questo il proclama sbandierato al termine delle gare play out con il Lanciano. Buone intenzioni rimaste chiuse in un cassetto perchè la realtà dice ben altro: appena 3 vittorie, 9 pareggi e 4 sconfitte posizione di classifica che diventa da brividi se si guarda il calendario e le prossime due trasferte consecutive a Bari e Frosinone dove c’è il rischio concreto di tornare a mani vuote. Eppure la squadra gioca, crea azioni da gol, è viva ma poi, puntualmente fa harakiri e rovina tutto. Non è un problema di organico o uomini che vanno in campo. E’, a nostro avviso un problema di testa. La società, Fabiani, hanno allestito una squadra competitiva e su questo non ci sono dubbi. Eppure questo gruppo continua a palesare ansie e timori, eccessive preoccupazioni, incapacità nella gestione della partita e della palla. Una squadra ansiosa, nervosa, nevrotica, masochista in alcuni frangenti. Un solo gol, quello di Donnarumma e poi tante occasioni con altrettanti errori. Una squadra che avrebbe meritato almeno 6 o 7 punti in più in classifica che avrebbero cambiato scenari e prospettive. Classifica a parte quello che sta venendo meno è soprattutto l’entusiasmo, la condivisione di un progetto, di un percorso comune. La Salernitana non sembra una squadra serena eppure l’ambiente, fischi giusti e legittimi a fine partita, non contesta durante la settimana, non crea problemi ai calciatori che si allenano con tutta tranquillità. Sono lontani anni luce i tempi delle tensioni e delle pressioni. Ed allora che cosa non funziona? Qual è la causa di questo malessere che poi si traduce in errori, poca lucidità sotto porta e musi lunghi? Fabiani è uomo di calcio. Esperto e navigato. Ha gestito ben altre e turbolente fasi e siamo certi riuscirà a trovare il bandolo della matassa anche questa volta. Sullo sfondo restano gravi, se pronunciate realmente, le parole di Sannino al termine della partita di ieri osservata dalla sala stampa perchè squalificato. “A Salerno il calcio non lo avete mai visto” la frase – sfogo pronunciata dal mister e riportata dai colleghi di Solo Salerno. Una offesa gratuita e priva di fondamento. Salerno non ha vinto Coppe e scudetti, non ha una storia fatta di campionati di serie A ma ha una dignità, un senso di appartenenza ed una passione che difficilmente sono riscontrabili in altre piazza. Basterebbe solo questo e senza aprire l’almanacco ricordando Tom Rosati o Pantani o Di Vaio al signor Sannino per far capire che a Salerno il calcio non lo si vede, lo si vive sette giorni su sette.

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