Claudio torna nella sua terra: domani mattina a Battipaglia nella Chiesa di Santa Maria della Speranza sarà dato l'ultimo saluto al giovane morto nel college newyorkese in cui studiava negli Stati Uniti. Un momento di raccoglimento, in cui l'intera comunità profondamente colpita da questa tragedia avrà modo di stringersi attorno alla famiglia Mandia. Intanto, oltreoceano le indagini proseguono. La polizia statunitense ha accertato che la morte è avvenuta per impiccagione, ma ci sono tanti, troppi aspetti di questa vicenda tutti da chiarire.
Il capo della polizia di Mount Plesant, Paul Oliva, ha rivelato che il corpo del giovane non era nel dormitorio, quando è stato trovato, ma in un'altra stanza e non ha voluto rispondere sulla possibilità o meno da parte dello studente di poter uscire dalla camera, facendo dunque rimanere in piedi l'ipotesi fortemente caldeggiata negli ultimi giorni secondo la quale Claudio sarebbe stato messo in isolamento per tre giorni, per scelta dell'amministrazione, a causa di un compito andato male.
In una nota il legale americano della famiglia Mandia, George Bochetto ha ribadito che Claudio non vedeva l'ora che i suoi cari arrivassero dall'Italia per festeggiare il suo diciottesimo compleanno ed ha evidenziato che il giovane era stato sottoposto per giorni all'isolamento dai funzionari della scuola EF Academy come punizione. "Che un istituto sottoponga uno dei suoi studenti a misure così primitive – si legge nel comunicato- è inimmaginabile per la famiglia Mandia la quale ritiene che questo comportamento abbia direttamente causato la volontà di Claudio di togliersi la vita mentre era solo e incustodito in isolamento per più di tre giorni".