Quell’orrore, raccontato fin nei minimi dettagli dalla 14enne di Cetara prima ad insegnanti e psicologi e poi a magistrati e forze dell’ordine, sarebbe frutto di un condizionamento, ai limiti del plagio, esercitato da una maestra con l’intenzione di sottrarre la ragazza alla sua famiglia. E’ in sintesi quanto sostenuto dai legali a difesa dei familiari e del vicino della 14enne che ha denunciato di aver subito abusi sessuali fin dalla tenera età, con particolari agghiaccianti che vanno ben oltre ogni immaginazione. I legali sono certi dell’estraneità ai fatti dei loro assistiti, altrimenti – dicono – non avremmo difeso persone macchiatesi del reato di pedofilia. Lunedì, il tribunale della libertà passerà al riesame le misure cautelari emesse nei confronti del padre, del fratello e del vicino della ragazzina, sul cui capo pendono dichiarazioni ed accuse pesantissime. La memoria difensiva si basa su quanto affermato in quattro ore di interrogatorio dalla mamma della 14enne, che s’è spinta fino ad ipotizzare un plagio della figlia da parte di una insegnante che avrebbe voluto allontanarla dalla famiglia. Accuse inquietanti, basate sul fatto che la ragazzina si sarebbe vergognata delle sue umili origini e finanche del paese dove abitava. La prospettiva o l’illusione di una vita migliore sarebbero state la molla di tutto. Saranno i giudici a valutare, saranno i riscontri ancora in corso a fare piena luce di una vicenda che resta controversa.
Violenze Cetara: lunedì il Riesame
67
articolo precedente