Sospeso tra amarcord, vena polemica e voglia di riscatto, Nicola Salerno ieri si è presentato in sala stampa per tenere alto il livello di tensione di squadra e piazza in vista di quella che viene considerata la classica partita della svolta. Bisogna crederci, dice il diesse, che sul dossier presentato a Collina, pur non volendo credere ad ipotesi di complotti in atto contro i granata, afferma che nelle ultime tre trasferte la squadra è stata scippata almeno di 5 punti. Lo scafato operatore di mercato scelto da Lombardi, non vorrebbe che queste disattenzioni siano il sintomo che gli arbitri ritengano la Salernitana già retrocessa e per questo non meritevole di tutela. Ad ogni modo, conclude sull’argomento Salerno, l’importante è che i ragazzi e la piazza non pensino che i giochi siano già chiusi. Peccato che, poco prima, parlando del mercato, probabilmente anche per difendersi dalle critiche che hanno riguardato il suo operato, Salerno abbia preso una bella cantonata. Il diesse granata, chiarendo che in B nessuna società aveva soldi da investire e che cambiare tanto per farlo non aveva senso, ha aggiunto che è stato importante aver preso qualche giocatore buono per qualsiasi futuro ed ha citato per tutti l’esempio di Montalto. Al dirigente del club di via San Leonardo, cui va riconosciuto il merito di aver alleggerito il monte ingaggi, operazione fondamentale per garantire la sopravvivenza a livello gestionale della società, ricordiamo che è quando si opera senza soldi che si dimostra di essere bravi realmente e chiediamo cosa voleva dire con quel “per qualsiasi futuro”? Non avrà mica voluto intendere che è stato preso Montalto per la C? Non dovrebbe essere lui, in primis, a pensare che l’obiettivo debba essere la lotta per la permanenza in B almeno fin quando c’è il supporto dell’aritmetica? Concediamo a Salerno un’attenuante per questa frase poco felice: probabilmente il diesse è emozionato per la sfida in famiglia con la Triestina, di cui è un ex anche abbastanza rimpianto.
Salerno e un’uscita poco felice
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