Una sala stracolma in ogni ordine di posti; mille persone, forse anche di più ieri pomeriggio al Grand Hotel Salerno per l’apertura della campagna elettorale del candidato presidente alla Regione per il centrodestra, Stefano Caldoro. In tanti sono rimasti all’esterno, invitati dalle forze dell’ordine a non affollare gli spazi per evitare problemi di sicurezza. All’interno, clima, strette di mano e sorrisi sono quelli d’ordinanza per le grandi occasioni. Appare evidente che l’opportunità sia percepita come unica: le elezioni regionali possono segnare la svolta nel segno della discontinuità per lo sviluppo del territorio. Ne è convinta il ministro Mara Carfagna, di fronte ad una platea che dà la misura della forza del PdL salernitano, nonostante l’assenza di Cirielli e dei suoi seguaci in polemica con gli assetti di partito che fanno riferimento proprio al ministro per le Pari Opportunità. Ci pensa Ignazio La Russa, da ministro della difesa, a tentare di salvaguardare l’unità lanciando un appello affinché si resti compatti, bacchettando chi s’è speso per una scelta inopportuna (quella degli assenti) in piena campagna elettorale. E mentre gli altri relatori lanciano strali e replicano piccati alle affermazioni dell’avversario di Caldoro, è lo stesso candidato Governatore a marcare la differenza rispetto agli interventi che lo precedono, sfoderando l’arma della diplomazia e l’equilibrio del politico navigato: «preferisco parlare di idee, ma nessuno deve dimenticare il passato, non bisogna farlo se si vuole essere credibili per il futuro», afferma riferendosi contestualmente a De Luca e all’ex sindaco socialista di Salerno Vincenzo Giordano. Subito dopo l’affondo sulle priorità del programma: lavoro, sanità, sicurezza e la promessa di tornare in città per la chiusura della campagna elettorale.
Convention PdL: in mille per Caldoro
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