Salernitana pronta per la sfida di Grosseto

Redazione

Nuovo modulo per Grassadonia, ritorno al passato per la Salernitana che torna al 4-4-1-1 visto all’opera a Trieste e contro il Torino, in entrambi i casi i granata non riuscirono a portare a casa nemmeno un punto. Dissipati i dubbi che lo hanno accompagnato in queste due settimane senza campionato, il giovane tecnico salernitano ha deciso di concedere l’ultima chance ad alcuni giocatori che finora hanno deluso e che devono cambiare passo per evitare di essere ceduti alla riapertura delle liste di trasferimento. E’ il caso di Galasso, Machado, Pestrin, Pepe, Caputo. Tutti questi calciatori troveranno spazio nell’undici base e la loro voglia di rivalsa, se trasformata in carica agonistica, potrebbe essere l’arma in più della Salernitana allo Zecchini. I granata giocheranno, detto, con il solo Jadid a supporto dell’unica punta di ruolo, Soligo e Pepe dovranno assicurare spinta sulle fasce, anche se il primo dovrà anche dare una mano a Machado per evitargli altre figuracce. A Pestrin e Tricarico, Grassadonia chiede innanzitutto di far legna, ma anche di far ripartire rapidamente l’azione. Il Grosseto è squadra forte fisicamente, veloce, abile nel gioco sugli esterni, ma concede molto e la Salernitana dovrà cercare di approfittarne con ficcanti ripartenze. I granata giocheranno con Polito in porta; Galasso, Fusco, Stendardo e Machado in difesa; Pepe preferito a Statella, Tricarico, Pestrin e Soligo in mediana; Jadid agirà in posizione avanzata a ridosso di Caputo. A gara in corso chiedono spazio Ferraro, Montervino, Statella, ma soprattutto Merino al quale Grassadonia potrebbe concedere 10 minuti di gioco. Gustinetti replica con un atipico 4-1-4-1 che in fase offensiva diventa 4-3-3, ma che in fase di non possesso consente al tecnico degli amaranto toscani di difendere con almeno 7-8 elementi. Il Grosseto giocherà con Acerbis tra i pali; Turati, Freddi, che in extremis potrebbe lasciare spazio a Melucci, Conteh e Mora in difesa; Vitiello, preferito a Vitofrancesco e D’Alessandro, a far da diga in mezzo; Consonni e Carobbio a creare gioco, Job e Joelson sulle fasce; il cileno Pinilla sarà preferito a quel Pichlmann che in estate era l’oggetto dei desideri di Acri e Lombardi. Dirigerà l’incontro il signor Nicola Stefanini di Prato e la designazione di un fischietto toscano per la gara di Grosseto ha fatto storcere il muso ai tifosi campani.

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