Se la politica non molla l’Aeroporto

Redazione

Come riunirsi in conclave, scegliere il Papa e non trovare più le schede per la fumata bianca. Quel che è accaduto ieri, al termine dell’ennesima assemblea del Consorzio dell’Aeroporto Salerno-Costa d’Amalfi, ha i contorni di una farsa. Ma solo apparentemente, perché in effetti la sensazione è si stia volutamente prendendo tempo, almeno fino a quando i livelli politici – che mai hanno fatto seguire i fatti alle promesse di mettersi da parte per il bene dello scalo cittadino – non avranno la loro fetta. Serviva un nuovo pilota, possibilmente con chiare qualità manageriali e a quanto pare si era anche prossimi ad un accordo, ma la mancanza di numero legale ha fatto saltare il banco e posticipare per l’ennesima volta l’ora X. Si tratta del solito contrattempo che prolunga la lotta contro il tempo: troppi errori, omissioni, ritardi e ritorsioni rischiano di mandare in malora anche quello straccio di credibilità che resta. Troppi interessi politici e poca attenzione alle esigenze di una struttura che avrebbe bisogno di una strategia chiara, naturalmente tracciata da qualche stratega illuminato e competente. Arriverà quel giorno?

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