Era il 3 di ottobre, quando a Salerno nel Pallone Antonio Lombardi ruppe gli indugi e per la prima volta ammise esplicitamente l’intenzione di vendere la Salernitana, velatamente lo aveva già fatto nella sfortunata riunione del Grand Hotel. Da allora ad oggi, nonostante le telepromozioni cannelliane, i tentativi maldestri di farsi pubblicità di D’Odorico e dei suoi non meglio precisati amici, le voci di presunti interessamenti di investitori provenienti una volta dall’Umbria, l’altra dall’Agro, l’altra ancora dall’estero o di abboccamenti con ex soci ed ex amici, nessuno si è concretamente fatto avanti con il patron granata o con i suoi rappresentanti legali. Nessuno ha concretamente intavolato il discorso per rilevare il club o anche semplicemente per verificare la fattibilità di un’operazione che, nonostante alcuni aspetti legali da chiarire, non sarebbe neanche tanto onerosa da un punto di vista economico, visto che il club è in vendita per una cifra che rispecchia anche il valore della rosa. Lombardi, è inutile negarlo ha commesso i suoi errori, si è fidato di persone che gli hanno prospettato un quadro, anche tecnico, ben lontano dalla realtà, ma è l’unico che da giugno ad oggi ha messo e metterà mano alla tasca per assicurare un futuro alla Salernitana. Il numero uno granata, anche nei giorni scorsi, ha ribadito agli amici fidati di avere intenzione di passare la mano ma ad oggi, se Lombardi decidesse di punto in bianco di farsi da parte, non ci sarebbe nessuno, lo sottolineamo senza timore alcuno di essere smentiti, pronto a subentrare al patron con un progetto in grado di rilanciare la squadra cittadina. Se oggi Lombardi lascia, la Salernitana chiude i battenti, visto che tutti gli acquirenti di cui si è parlato in questi mesi semplicemente non esistono.
Salernitana, dove sono gli acquirenti?
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