Salernitana, ora serve il colpo

Alla Salernitana piace mettere lo sgambetto alle grandi o presunte tali. Due, delle tre vittorie conseguite in questo campionato dalla compagine granata sono arrivate con squadre di vertice. Empoli e Ancona non solo hanno perso ma sono state travolte dalla rabbia dalla voglia di vincere della Salernitana. Motivazioni che possono fare la differenza in ogni occasione ed annullare il divario tecnico e di punti che esiste con le altre formazioni cadette. I tre punti conquistati con l’Ancona non sono i classici tre punti sospensivi da metter al termine del solito quesito: è ancora possibile salvare il salvabile, cioè la serie B? Il gruppo ci crede ancora e questo è già un buon viatico, parte della tifoseria nel miracolo sportivo ci spera ancora, ma è ovvio che ora servono i punti pesanti e bisogna viaggiare ad una media promozione per non perdere certezze e soprattutto la speranza. La Salernitana doveva vincere con l’Ancona e lo ha fatto. Adesso deve rilanciare la posta e provare a vincere sul campo del Sassuolo. Impresa difficile assai, ma non impossibile se Merino e compagni continueranno a giocare col sangue agli occhi, così come sabato scorso. Serve un colpo gobbo anche perché si giocano altre tre partite che riguardano direttamente o quasi la parte bassa della classifica. Quaranta giorni dopo riecco Sassuolo-Salernitana. Il 19 dicembre Grassadonia aveva puntato sul 4-4-2, senza Merino; Polito, Galasso, Kyriazis Stendardo, Russo, Pepe V, Montervino, Tricarico, Soligo; Fava, Ferraro, in panchina Merino. Domani, invece il sudamericano sarà in campo, più per acclamazione popolare che per scelta tecnica e con tre rinforzi: Balestri a sinistra, Peccarisi in coppia con Stendardo e Dionisi partner di Caputo. Non è cambiata tanto la Salernitana, almeno negli uomini è cambiata e come sul piano caratteriale. Per vedere se quello di sabato non è stato un fuoco di paglia non resta che aspettare i 90 minuti di domani.