Salernitana fiera e dannata

Redazione

Il suo nome è Peruzzo ma più che un arbitro è sembrato un colpo di grazia ad una Salernitana derelitta e depredata, una squadra fiera e dannata che perde una partita che meritava di vincere e che stava cercando quantomeno di pareggiare. Un fallo di mano grande come la voragine che adesso si è aperta tra i granata e la penultima, una direzione di gara deprimente come la classifica che prima piangeva e adesso urla di dolore. Una classifica che dice Sassuolo primo e Salernitana ultima, eppure il campo non si è detto minimamente d’accordo, perché la gara l’ha fatta la squadra di Grassadonia, bella e tenace fino al doppio harakiri, addirittura possente nella ripresa, quando ha stretto d’assedio il presuntuoso team emiliano. Qualche errore lo ha commesso anche Grassadonia: inutile insistere con gli evanescenti Fava e Caputo se in organico c’è un novello Re-Mida capace di trasformare in gol ogni pallone che tocca. Parliamo di Dionisi, cui son bastati due spezzoni di partita per diventare il capocannoniere della squadra. La sconfitta di ieri assomiglia tanto ad un colpo di grazia, come dicevamo… eppure, non può e non deve essere così. La tenue speranza va inseguita fino alla fine, soprattutto va alimentata. Magari con qualche altro innesto importante e, per quello, domani è l’ultimo giorno utile.

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