Nessun simbolo, uno sfondo pulito, lineare, come quelle due parole: Campania Libera, che fanno il paio con un discorso misurato ma tenace, scandito con cura, accompagnato da mimica e gestualità tipiche di chi crede in ciò che dice, nella consapevolezza dell’unicità dell’occasione. Di fronte ad un platea che sembra cogliere il senso della svolta De luca dice Fuori la politica dalla sanità, avanti i medici bravi!. Sulla fuga dei cervelli dice: negli ultimi 20 anni il Mezzogiorno ha perso 5 milioni di cittadini. Oggi- denuncia- é ripresa l’emigrazione di famiglie che cercano di lavoro. E parlando del lavoro, De Luca propone uno stage di 6 mesi per i ragazzi nelle aziende, perché deve finire la cultura della raccomandazione!. Ci sono anche sviluppo, sicurezza, sanità, vivibilità, ambiente e servizio sociale, quali punti cardine del programma. Obiettivi possibili a patto che si decida per un cambiamento culturale che attivi progetti concreti. La Regione deve avere una burocrazia meno pesante e deve delegare a Province e Regioni: deve fare leggi e programmare – afferma con il piglio sicuro di chi ha alle spalle una solida esperienza amministrativa- e non preoccuparsi di dare i contributi alle Pro Loco. De Luca candidato governatore apre al confronto ma sulla base della pari dignità. A me non interessano le forze e i pesi di rappresentanza- dice- a me interessano le idee delle quali si è portatori.
La Campania secondo De Luca
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