Per Amendola non c’é partita: «Caldoro è una persona rispettabile, di buon gusto, di ottima civiltà politica. Però rispetto all’esperienza del sindaco De Luca non esiste confronto. Quello che ci preoccupa di più sono Cosentino e Landolfi però» – dice il segretario regionale del Pd – e le sue dichiarazioni fanno il paio con quanto sostenuto proprio ieri dal nostro telegiornale. Sul candidato governatore del centrodestra si proiettano le ombre dei vecchi coordinatori di Forza Italia ed An, i veri artefici della campagna elettorale, presenze costanti al fianco di Caldoro che potrebbero diventare ingombranti, se non imbarazzanti per il candidato del centrodestra nel momento in cui parla di cambiamento e rinnovamento. E’ di oggi la decisione dell’on. Federico Palomba, vicepresidente della Commissione Giustizia alla Camera, di chiedere l’autorizzazione delle intercettazioni indirette che riguardano Cosentino. Per Palomba, «il vero giudice, la Corte di Cassazione, ha clamorosamente smentito il falso giudice, la Camera dei deputati, dichiarando legittima l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti del sottosegretario Cosentino» per presunte collusioni malavitose. La freschezza della proposta e la novità Caldoro rischiano d’essere schiacciate dal peso specifico di Cosentino e Landolfi negli apparati del centrodestra. Valga, come esempio, l’ordine dei nomi scelto dall’ufficio stampa del Pdl nel comunicato che annuncia la presentazione delle linee programmatiche del progetto Campania: il nome del candidato Governatore, che dovrebbe figurare al di sopra di tutti in campagna elettorale, viene collocato solo in terza posizione e nello stesso carattere dei nomi che lo precedono: ovviamente, quelli di Cosentino e Landolfi.
Il peso di Cosentino e Landolfi su Caldoro
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