Se Cari ha il compito di curare lo stato confusionale a livello tecnico-tattico della squadra, a Lombardi spetta quello di curare lo stato confusionale a livello gestionale della dirigenza e della comunicazione. Si, perché la situazione difficile non è stata generata solo dal campo, ma anche nelle stanze di via San Leonardo, dove Acri, Lo Schiavo e tutti gli altri componenti dello staff appaiono troppo confusi peccando anche di incoerenza. Da una parte si apre e dall’altra si chiude a seconda degli interlocutori e delle situazioni. Se si prende una decisione, giusta o sbagliata che sia va portata avanti fino in fondo senza cambiare idea così come soffia il vento. La società, di concerto con il nuovo allenatore Cari aveva deciso di tenere chiuse le porte alla stampa ed alla tifoseria almeno fino alla gara con il Piacenza salvo poi cambiare idea ieri e senza comunicare niente a nessuno limitandosi a poche righe sul sito ufficiale in cui si scrive che all’allenamento, iniziato a porte chiuse, hanno potuto assistere anche i tifosi e gli operatori dell’informazione convenuti. Per la serie: comunichiamo una cosa e poi facciamo il contrario. Per far tornare il sereno, c’è bisogno di gente serena. Le isterie di chi crede di poter fare ciò che vuole a seconda di come si sveglia alla mattina o in base alle esigenze del momento non fanno che peggiorare la situazione dimostrando ancora una volta improvvisazione e incapacità gestionale a tutti i livelli.
Salernitana tra confusione e improvvisazione
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