E’ stato il giorno di Clemente Mastella. All’indomani dell’ennesima bufera politico – giudiziaria abbattutasi sul leader del Campanile e su sua moglie Sandra Lonardo, costretta all’obbligo di dimora fuori dai confini regionali per l’inchiesta della procura partenopea sulla gestione dell’Arpac, l’europarlamentare respinge le accuse. Due i punti su cui batte: rivendica l’onesta personale e morale dell’intera famiglia… a partire dalla moglie Sandra colpita, dice da un provvedimento che rasenta l’incostituzionalità e poi dichiara che non inveirà contro i magistrati, rimarrà coerente con il suo operato di ministro della giustizia. Intanto il gip di Napoli, Anna Laura Alfano, fisserà a giorni il calendario degli interrogatori a carico delle 25 persone destinatarie di misure cautelari, tra cui Sandra Lonardo, presidente del Consiglio regionale, e l’ex direttore generale dell’Arpac Luciano Capobianco, l’unico agli arresti domiciliari. Sul fronte delle indagini i pm titolari dell’inchiesta, il procuratore aggiunto Francesco Greco e il pm Francesco Curcio, attendono di esaminare il materiale acquisito ieri dai Carabinieri nel corso delle perquisizioni effettuate in Consiglio regionale negli uffici del gruppo dell’Udeur e in quello del presidente del Consiglio regionale.
La difesa di Clemente
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