Nervi saldi… e nervi scoperti. A fare la differenza, nella lotta per la permanenza in B, può essere questo laddove la tensione ed il furore agonistico servono per tirarsi fuori dal baratro ma non servono durante gli allenamenti con alle viste una gara delicatissima. Il momento di tensione registrato ieri tra Fava e Pestrin è figlio della situazione difficile di classifica della squadra ma anche del malessere e della condizione di disagio in cui è sprofondato l’ex mediano del Cesena. Da perno del centrocampo a rincalzo con l’arrivo di Jadid e con una nuova esclusione che si profila all’orizzonte. Pestrin vive uno dei momenti più difficili e controversi della sua esperienza salernitana. Il caso è rientrato immediatamente ma arriva anche in una settimana carica di attese e che annuncia la difficile trasferta al Granillo. Tra polvere di stelle e polvere da sparo, la Salernitana deve assolutamente aggiungere un ingrediente, ed è quello della serenità. Con l’isteria collettiva non si va da nessuna parte, così come non producono punti schiaffi e tensioni in allenamento o in partita, vedi vicenda Kyriazis. Bene ha fatto, allora, Cari a tirare metaforicamente le orecchie un po’ a tutti. Rimproveri paternali che racchiudono concetti più volte espressi: c’è bisogno di tutti, dall’allenatore al massaggiatore, non è più tempo di gettare benzina sul fuoco. Adesso è necessario fare gruppo, fare quadrato contro le difficoltà e rendere partecipi tutti del progetto. Tutti, anche Pestrin. La squadra torni gruppo, e poi scenda in campo al Granillo senza paura. La calma è la virtù dei forti, e sono i più forti a vincere.
Nervi tesi in casa Salernitana
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