Le prime pagine dei quotidiani, oggi, sono tutte per lui e sembra di essere tornati indietro nel tempo, allorquando Peppino Tedesco era in auge, al comando della navicella granata prima in piena tempesta e poi in acque più tranquille tanto da sfiorare il salto di categoria. Lui, primo tifoso di una Salernitana afflitta da problemi ingigantiti dalla crisi economica di quel periodo ha sempre avuto il granata nel sangue, una passione che lo spinse a rilevare la Salernitana salvando il calcio cittadino nel lontano 1966 quando l’allora presidente Gagliardi gettò la spugna. La sua morte lascia anime un po’ più vuote e cassetti pieni di ricordi da far rivivere, soprattutto tra i colleghi avvocati ma anche tra coloro che hanno conosciuto Tedesco al comando della società granata. Presidente della Salernitana fino al 1972 ma anche apprezzato penalista. Tedesco intraprese giovanissimo anche la carriera politica. A diciotto anni divenne consigliere comunale a Giffoni Sei Casali. A cavallo tra gli anni ’70 ed ’80 per quattro consiliature sedette tra i banchi del consiglio provinciale di Salerno. Anche la Salernitana di Lombardi ha ricordato sul proprio sito ufficiale la figura di Giuseppe Tedesco definito esempio incomparabile di lealtà e di amore per la maglia della Salernitana. La squadra granata scenderà in campo con il lutto al braccio proprio mentre al Duomo si svolgeranno i funerali di uno dei più grandi Presidenti della Salernitana.
Salerno piange il suo Presidente
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