Chi sta assistendo agli allenamenti di questi giorni e conosceva Gianluca Grassadonia con gli abiti del calciatore o del tecnico delle giovanili granata, sarà rimasto sorpreso dalla carattere e dalla grinta mostrata dal neo mister della Salernitana. Grassadonia si è calato alla perfezione nel ruolo mantenendo fede alla promessa fatta in sede di presentazione: niente sconti per nessuno. Insomma Grassadonia, rispetto anche ad altri predecessori dal curriculum tecnico più lungo ed importante, ha stabilito una regola precisa e determinante per poter lavorare nel migliore dei modi. Di fatto il tecnico ha tracciato una bella linea di demarcazione tra se e la squadra: da un lato l’allenatore, dall’altro la squadra. Ed ecco che ascoltiamo urla di incitamento e rimbrotto a muso duro, vere e proprie scudisciate verbali sulla pelle di un gruppo con le gomme a terra. Grassadonia, con abiti da sergente di ferro, in questi giorni, ha dato vita ad un corso di risveglio muscolare e psicologico, col piglio dell’inflessibile comandante che non ammette pause ed amnesie. Ha bombardato di consigli e rimproveri la squadra. Il tecnico ha parlato tanto, tantissimo, soprattutto ai difensori. Consigli, suggerimenti per Machado, Bastrini e Stenderdo ma non solo. Grassadonia sta riempiendo di messaggi la mente dei calciatori granata lavorando non solo sugli schemi ma anche e soprattutto sulle posizioni in campo dei singoli e sulle eventuali varianti tattiche da adottare in corso d’opera. Chi sta assistendo al lavoro di Grassadonia avrà notato anche le differenze di approccio al lavoro con Brini e Cari. Grassadonia non ha solo intensificato il lavoro non dando tregua alla squadra ma ha usato anche parole forti nei richiami al gruppo ed ai singoli. Il nuovo allenatore tiene tutti sulla corda lasciando trasparire una voglia matta di vincere. C’è solo da augurarsi che le sensazioni positive vengano tramutate in risultati dalla squadra già a Grosseto.
Grassadonia non dà tregua al gruppo
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