Impresa e passione

Redazione

Un buon imprenditore ha una regola che è quasi Bibbia: chiudere i rubinetti che perdono. Insomma, tagliare i rami aziendali secchi, quelli che non producono frutti. In questo senso, Lombardi è certamente un imprenditore atipico, forse anche fin troppo coraggioso e cocciuto, visto che la Salernitana non è di certo un’azienda fiorente. Rimasto solo, dopo l’uscita di Murolo, si è scoperto che era solo anche quando i rapporti con il sedicente socio-munifico laziale erano (o sembravano) idilliaci. Antonio Lombardi è andato avanti senza i soldi promessi, è andato avanti come un carrarmato tra improperi e contestazioni nei momenti peggiori, ricapitalizzando, ricostruendo, dandosi coraggio da solo e dando forza al progetto-salvezza con nuovi innesti, cambi tecnici, nuovi collaboratori. Resta un deficit di classifica da colmare e un rosso in bilancio da un milione di euro da sanare. Tra cuore e cervello, vince il cuore: per Lombardi, la passione conta più del passivo.

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